Il risparmio: evoluzione del mercato italiano

Prima di addentrarci in definizioni e analisi, occorre innanzitutto osservare che nonostante tutto in Italia i risparmiatori, rappresentati dalle famiglie, sono ancora in una posizione di avanzo finanziario, cioè dispongono di risorse finanziarie in misura superiore alle proprie necessità, mentre al contrario lo Stato e le imprese si trovano in una situazione di disavanzo dovuta rispettivamente a spese pubbliche e a mezzi finanziari indispensabili per il conseguimento dei propri programmi di sviluppo.

L'operatore famiglia rappresenta l'offerta dei fondi, mentre gli operatori Stato e impresa costituiscono la domanda del risparmio raccolto sul mercato finanziario.

Abbiamo in questo modo due tipi di intermediari: i creditizi, che svolgono essenzialmente una funzione di intermediari tra i depositanti e coloro che richiedono i finanziamenti (ovvero le banche); e i mobiliari, che realizzano il collegamento tra risparmio e investimenti (i titoli), basato su decisioni individuali, per mezzo di specifiche negoziazioni (le compravendite).

E' evidente che più alta è la necessità di investire, tanto maggiore sarà il mercato di intermediazione mobiliare assicurativa e creditizia e tutto questo dipenderà essenzialmente dal processo di formazione del risparmio di singoli settori nonché dal modello e grado di sviluppo economico del Paese.

Chiaramente tutto questo può essere causato non soltanto dalla relazione prezzi-salari-profitti, che certo influisce in maniera rilevante sul rapporto reddito-risparmio delle famiglie e delle imprese, ma anche dall'imposizione fiscale.
Infatti una relativa pressione fiscale genera comunque un avanzo finanziario che permetterà maggiori finanziamenti alle imprese e allo Stato, dando vita a un processo produttivo sempre più ampio.